In piena crisi mondiale da Coronavirus è improvvisamente esplosa la psicologia online. Su consiglio del CNOP e obbligati dalle circostanze, molti psicologi e psicoterapeuti si sono "riconvertiti" ai trattamenti psicologici per via telematica.

di  Luigi Di Giuseppe

la psicologia online è esplosa

Per anni lo abbiamo sostenuto, per anni lo abbiamo preparato, per anni siamo stati praticamente soli a parlarne e oggi, complice una pandemia che sta cambiando la nostra vita quotidiana, la psicologia online trova di colpo spazi e utilizzatori impensabili fino a pochi giorni orsono.

Il Coronavirus è riuscito, di colpo, ad imprimere una sferzata di applicabilità ad un problema che sembrava languire nei dibattiti di pochi, quasi sparuti, specialisti del settore.

La Commissione Atti Tipici, nella scorsa Consigliatura ordinistica, aveva meritoriamente approntato delle LINEE GUIDA PER LE PRESTAZIONI PSICOLOGICHE VIA INTERNET E A DISTANZA che potessero essere la base per uno sviluppo concreto ed ordinato del settore e che potessero aprire nuovi spazi di crescita, professionale ed economica, ad una categoria come la nostra in continuo, perenne affanno lavorativo (e non è questo lo spazio per comprendere cosa ci abbia portato a questa situazione davvero imbarazzante).

Vero è che, per pure contingenze di politica professionale, qualcuno scrive "Sul tema il Consiglio Nazionale dell’Ordine ha pubblicato un elaborato della Commissione Atti Tipici dal titolo “Digitalizzazione della professione e dell’intervento psicologico mediato dal Web” (2017) proponendo linee guida che, è opportuno precisare, non hanno carattere vincolante ma solo di indirizzo." (cfr. qui) ma il lavoro della Commissione, approvato poi dal CNOP a Maggio 2017, è un corpus così completo sulla psicologia online da tracciare un solco così profondo che difficilmente può essere ignorato da chiunque voglia attivarsi in tal senso ed impegnarsi in questo specifico settore.

Ma, come sempre c'è un ma, il Coronavirus ha rotto gli argini e obbligato tutti, CNOP compreso, a consigliare l'intervento a distanza pur di non chiudere gli studi di psicologia e quindi si è fatta di necessità virtù.

E' stata una sorta di "tana liberi tutti" che ha consentito a chiunque, giovane, vecchio, esperto o inesperto, formato o incompetente, di gettarsi nella mischia pur di non perire per mancanza di "contatto fisico" con i clienti/pazienti e ha obbligato il CNOP e gli Ordini regionali ad una serie continua di "precisazioni", richiamo al rispetto del Codice Deontologico1, indicazioni più o meno stringenti su come e perché attivare un servizio di psicoterapia o di counseling online in questo specifico frangente legato all'emergenza covid-19.

Invano. Quello che poteva crescere in modo ordinato oggi, causa covid-19, è esploso in modo incoercibile e disordinato e rischia di trascinare con sé tutto quello che di buono poteva esserci e le prospettive di crescita concreta che potevano svilupparsi in questo specifico settore.

Molti si sono improvvisati esperti, molti non hanno neanche fatto finta di esserlo e tutto questo oggi rischia di trasformarsi in una valanga che tutto trascina a valle e tutto distrugge sul suo percorso.

Un processo così importante non può essere lasciato all'improvvisazione, alla buona volontà dei singoli professionisti, al loro desiderio di migliorare e di conoscere prima di operare o al loro bisogno di "mantenere gli studi aperti". E' un processo che deve essere governato, guidato, costruito con professionalità e competenza da parte di chi ha l'autorità per farlo, senza sciocchi contrasti fra diverse fazioni professionali ma con il prioritario obiettivo di migliorare la professione e il servizio che viene reso agli utenti finali che, non dimentichiamolo mai, sono il "core business" del nostro Codice Deontologico.

Il CNOP e gli Ordini regionali si attivino al più presto per dare alla psicologia online lo spazio e la competenza che merita e la professionalità che merita la delicata utenza alla quale quotidianamente ci rivolgiamo.

 

Note:

(1) si veda a questo proposito l'articolo di Catello Parmentola ed Elena Leardini dal titolo "Quello che emerge nell’emergenza. Il sostegno psicologico al tempo del Coronavirus", pubblicato su Psiconline.it in data 25 marzo 2020

 

(articolo di Luigi Di Giuseppe)

 

 

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