"L’esperienza trasformativa nella Psicologia Aumentata dalla Realtà Virtuale" è l'intervento di Luca Bernardelli al 1° Congresso Nazionale della Sipsiol. Come la realtà virtuale e le sue applicazioni possono intervenire in concreto nella vita delle persone.

Luca Bernardelli HD

Luca Bernardelli è lo psicologo autore del libro “Guida Psicologica alla Rivoluzione Digitale” edito da Giunti Psychometrics. Professionista focalizzato da sempre sullo studio delle tecnopatologie e l’applicazione delle psicotecnologie è responsabile dello sportello innovazione dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia.

Speaker per varie sessioni formative ed eventi a tema psicodigitale, è coautore di alcune pubblicazioni scientifiche con autorevoli ricercatori internazionali e autore di articoli di “Salute Mentale Digitale” per la testata giornalistica Agenda Digitale. È CEO e co-fondatore di BECOME. Augmented Life, società che progetta tecnologie per il supporto psicologico e la psicoterapia, il rilassamento, l’empowerment e l’apprendimento attivo, avvalendosi principalmente di realtà virtuale e biosensoristica. È co-autore e formatore dei metodi “Augmented Psychology®” e “Augmented Wellbeing”.

Dopo diversi anni trascorsi nelle multinazionali Tech, tra la Silicon Valley e la Silicon Wadi, ha co-fondato “BOWMAN - Data Matter”, software vendor proprietario delle piattaforme “EXPANDA® - Enterprise Content Platform” e “ALGORILLA® - Knowledge Discovery Platform”, per la gestione intelligente di enormi moli di contenuti digitali e grandi flussi di dati in movimento. Nel tempo, ha concepito “Personal Dreamer® - Guida Pratica per Sognatori”, luogo di incontro tra esperienze memorabili e trasformative, visitato negli anni da milioni di persone.

Sarà presente al 1° Congresso della Società Italiana di Psicologia On Line nel panel dedicato alle #PROSPETTIVEFUTURE_ONLINE con un intervento dal titolo "L’esperienza trasformativa nella Psicologia Aumentata dalla Realtà Virtuale" e ci parlerà diffusiamente della sua esperienza in questo campo così particolare ed innovativo.

Abbiamo voluto sentirlo per comprendere meglio, insieme, le tematiche e gli sviluppi del suo importante intervento.

La realtà digitale è entrata ormai con forza nelle nostre vite e nelle nostre abitudini quotidiane. In che modo le cambia o le condiziona? E quali adattamenti, in concreto, ci troviamo e ci troveremo di fronte?

La trasformazione dei nostri comportamenti quotidiani originata dalla rivoluzione digitale, è ogni giorno più evidente in qualsiasi contesto di vita. L’attesa di una notifica è diventata progressivamente centrale per il nostro cervello, che inizia ad assuefarsi alle continue micro-scariche di dopamina generate dal continuo e temporaneo soddisfacimento di bisogni profondi di accettazione e affiliazione.

Di per sé, questo processo evolutivo potrebbe apparire semplicemente come parte di una nuova normalità. In realtà, migliaia di ricerche a livello globale stanno segnalando che l’impatto delle piattaforme digitali sulla salute, e in particolare sulla salute mentale, è allarmante, a causa del sovraccarico anomalo di disagi, compulsioni e alterazioni comportamentali che sta producendo.

E se un piccolo – seppur potentissimo – oggetto come lo smartphone è riuscito a creare un così rapido mutamento in miliardi di individui in un lasso di tempo evolutivamente trascurabile, cosa accadrà quando i dispositivi di realtà virtuale si miniaturizzeranno e consentiranno a milioni di persone di connettersi simultaneamente in un mondo parallelo chiamato “metaverso” in cui si esprimeranno le più disparate identità?

Già oggi, le sempre più diffuse tecnodipendenze – e il tecnostress – si stanno affermando come nuove forme di disagio psicologico che intrappolano le persone in “gabbie digitali di Skinner” contemporanee verso le quali si nutrono inconsueti sentimenti di attaccamento.

È stato stimato che nell’era predigitale, entro i 18 anni, un adolescente avrebbe passato dalle 15.000 alle 25.000 ore interagendo con coetanei e familiari. Nell’era digitale questo dato è passato a 5.000/1.500 ore. Ma l'interazione sociale insegna a bambini e ragazzi come leggere le espressioni facciali, il linguaggio del corpo, le risposte emotive, insomma quei “life skills” basilari per un pieno sviluppo socio-emotivo.

Per questi motivi, sarà fondamentale che le figure di riferimento – genitori, insegnanti, educatori, psicologi, medici, manager, politici,... – convoglino le proprie energie verso un uso consapevole delle tecnologie, al fine di supportare figli, studenti, pazienti/utenti, lavoratori e cittadini, a sviluppare adeguate misure di difesa psicologica, magari orientandoli verso un impiego salutare dei device, finanche terapeutico.

Perché ci siamo lasciati coinvolgere così profondamente ed è un vantaggio oppure no? Ne trarremo benefici oppure, qualunque cosa accada, sarebbe stato comunque impossibile resistere?

Da più di un decennio è in atto una vera e propria rivoluzione psicologica, sospinta dalle tecniche cronofaghe e condizionanti dell’ingegneria comportamentale e della captologia (la tecnologia persuasiva), ormai insuperabili per le generazioni che l’hanno subita. La prima fase della rivoluzione digitale, così aggressiva nei confronti della popolazione del globo, dovrà lasciare spazio a una seconda fase ergonomicamente più rispettosa della salute dell’essere umano.

D’altra parte, il biennio pandemico che ha portato alla luce la reale entità della crisi psicologica in atto, ha generato il recente settore iper-finanziato della “salute mentale digitale”, nell’alveo del quale si stanno sviluppando interessanti servizi e dispositivi destinati a migliorare proprio la salute psicofisica.

Dalle varie forme di psicoeducazione digitale rivolte a supportare chi soffre di un problema psicologico a conoscerlo e a gestirlo meglio, alle ambientazioni in realtà virtuale tipiche del rilassamento immersivo, capaci di offrire alle persone momenti di alleggerimento dal distress.

Dai primi videogame terapeutici, sviluppati seguendo le stesse metodologie dei farmaci e regolamentati dalle normative sulle “terapie digitali”, alle novità della recentissima psicodiagnostica digitalizzata, che si avvale di Big Data e algoritmi sempre più raffinati per diagnosticare con più rapidità e accuratezza una potenziale psicopatologia.

Dai bio/neurosensori riservati all’autoregolazione emotiva e cognitiva, per istruire le persone a governare al meglio i propri stati interni, alle realtà trasformative, in grado di stimolare l’immaginazione e la meraviglia, prestando così un registro analogico alla sfera digitale. Proprio in questo scenario, si stanno affermando originali tecnologie psicologiche e narrative quali la Psicologia Aumentata dalla Realtà Virtuale.

Queste sono solo alcune delle svariate tipologie di “psicotecnologie” benefiche, sempre se accompagnate da psicologi, medici e/o psicoterapeuti, potenzialmente adottabili nella pratica clinica, organizzativa, sportiva, scolastica, del benessere,...

I professionisti della salute mentale, infatti, non possono più esimersi sia dal conoscere i disagi digitali e le possibili cure, sia dall’impiegare i nuovi strumenti tecnologici nella prassi professionale. Così facendo, potrebbero fungere anche da promotori di future opportunità per le prossime generazioni, che potrebbero trasformare le proprie passioni digitali in vitali progettualità, contribuendo a concepire inediti servizi psicosanitari che potrebbero cambiare la vita delle persone bisognose di aiuto per sempre.

 

Come sempre Luca è riuscito, con poche parole, ad essere chiaro ed esaustivo. Lo ringraziamo per il suo intervento e le sue risposte e vi diamo appuntamento a Chieti il prossimo 29 ottobre 2022 per ascoltarlo in diretta.

 

1° CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETA' ITALIANA DI PSICOLOGIA ON LINE - CHIETI - 29 OTTOBRE 2022

Per iscriversi il link è https://www.sipsiol.it/13-convegno-nazionale-sipsiol

Se non sei ancora Socio della Sipsiol e desideri partecipare al Convegno, iscriviti alla Sipsiol da questo link: https://www.sipsiol.it/area-soci/iscriviti-alla-societa-italiana-di-psicologia-on-line

 

 

 

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