Il 12 marzo 2022 abbiamo organizzato un webinar dal titolo Death education e Digital death. Cambiamenti ed evoluzioni nel tempo di oggi in collaborazione con l’associazione Lutto e Crescita.

di Matteo Emanuele Cerone

Death Education e Digital Deathjpg

“Ricordiamo il vecchio adagio: si vis pacem, para bellum:
se vuoi il mantenimento della pace, sii sempre disposto alla guerra.
Sarebbe ora di modificare questo adagio e di dire:
si vis vitam, para mortem: se vuoi sopportare la vita, impara ad accettare la morte.”
[1]

 

 

“La più temibile degli oggetti di pensiero”[2]

Il 12 marzo 2022 abbiamo organizzato con la Sipsiol un webinar dal titolo: Death education e Digital death. Cambiamenti ed evoluzioni nel tempo di oggi. Organizzato con la collaborazione dell’associazione Lutto e Crescita e con ospiti la dott.ssa Ines Testoni, il prof. Davide Sisto e la dott.ssa Giulia Paoloni.

Abbiamo provato a riflettere insieme su un tema delicato quale quello della morte e di come la percezione e il modo di “viverla” è cambiato negli anni. Di come è entrato nell’evoluzione del pensiero e di come si è evoluto anch’esso attraverso una sorta di demonizzazione dell’atto del morire perché troppo incomprensibile e doloroso. Abbiamo visto come lo sviluppo della tecnologia, delle tecnoscienze e delle bioingegnerie mediche stanno facendo di tutto per superare “l’ostacolo” alla vita eterna. Perché così sembra essere considerata oggi la morte.

La pandemia da Covid-19 ci ha insegnato che non siamo pronti a credere realmente che la morte possa venire sempre e senza sconti. Ci siamo trovati inermi a dover interrompere anche quegli ultimi riti che leniscono il dolore, come i funerali e le commemorazioni, ci siamo trovati a dover costruire nuovi linguaggi per poterci “liberare” dall’angoscia della morte e dal conseguente senso di colpa per essere ancora vivi.

Ne abbiamo ragionato insieme ai nostri ospiti, abbiamo ascoltato i loro interventi sotto il profilo della medicina, della filosofia e della psicologia. Abbiamo attraversato i territori delle tre scienze in un clima di interdisciplinarietà e condivisione dei linguaggi.

Abbiamo visto come fin dall’apparizione di Totem e Tabù (1913) e ancor prima di L’interpretazione dei sogni (1900) lo stesso Freud esplora il concetto della morte. La vede come qualcosa che elicita le difese dell’inconscio fino a poter ribaltare il principio di realtà. In poche parole, fuggirne era la soluzione per l’uomo moderno per potersi da essa, inconsciamente, salvare.

Tuttavia, la morte ha molta pazienza e arriva sempre puntuale, nonostante tutti gli sforzi che l’umanità scientifica mette in atto per allontanarsene. Ad oggi assistiamo all’allungamento della vita, attraverso tecniche sempre più nuove e leggiamo spesso di studi su rigenerazione cellulare e ricerca della vita eterna, ma siamo ancora ben lontani da quella fantascienza che ci proietta nel futuro come esseri “immortali”.

In realtà, quello che è successo nel corso dei secoli è che siamo passati dall’abbracciare la morte con delicatezza e grazia e considerarla come una parte fondamentale della vita, a relegarla nei meandri più bui della nostra consapevolezza. I riti e i miti che raccontano di morte scompaiono giorno dopo giorno nella società occidentale, la cancellazione del pensiero della finitudine degli esseri umani innalza il valore degli stessi a quelli di un “re nudo[3]” qualsiasi e, purtroppo, soltanto all’atto compiuto, ovvero il morire, ci si accorge che esiste il dolore della perdita.

 “L’Occidente ha costruito progressivamente uno scenario capace di eclissare la presenza della morte come evento concreto, per allestirne la rappresentazione all’interno di un immaginario funzionale alla rimozione collettiva”. La morte ci spaventa al punto da mantenerla tenacemente sigillata nell’ultimo dei tabù.[4]

Nel corso degli anni abbiamo perso la spontaneità legata al momento della morte: siamo passati dalle narrazioni ed esplorazioni di De Martino, che ci raccontano di un mondo fatto di pianto e urla, all’allontanamento di queste espressioni dolorifiche per l’accoglienza di una freddezza e compostezza innaturale nel momento della dipartita del caro amato.

Oggi, dopo che si è interrotta la lunga tradizione di pratiche relazionali intorno al morire - sempre più espulso dal comune orizzonte cognitivo, emozionale e valoriale, ma al contempo oggetto di dibattuti protocolli bioetici che disciplinano le terminalità protratte -, è ineludibile educare alla mortalità.[5]

Dunque, abbiamo visto come la Death Education è la forma principale di riscoperta della morte e della sua differenza col morire. È l’insegnamento, letteralmente “educazione alla morte”, che ha come intento quello di scardinare tutte le difese che l’uomo ha nel tempo eretto contro la morte e che gli impediscono di giungere alla reale comprensione di quest’ultima.

Siamo consapevoli che di morte se ne parla poco e ancora di meno si parla di morire. Allo stesso modo, ancora di meno si parla e si conoscono i territori della Digital Death. Questa è l’insieme di studi interdisciplinari che spiegano i diversi modi in cui la cultura digitale sta modificando il rapporto umano con la morte, il lutto, la memoria e l’immortalità[6]. Abbiamo visto come esiste un mondo infinito, altro, che non è quello dell’inconscio né tantomeno quello dello spazio profondo, ma è quello della rete, del Web. Quel mondo che è stato capace, nel corso degli anni, di metterci sempre più in comunicazione gli uni con gli altri, in tutte le parti del mondo conosciuto. È impensabile credere che quel mondo non abbia leggi e regole, che sia una vita “anarchica” al di fuori della logica contemporanea. Quel mondo segue le regole basilari di quest’altro. Si nasce, si cresce, si muore. La morte nell’epopea digitale esiste ed è reale tanto quanto la morte dall’altra parte del “cavo”. Esistono riti, processioni, cimiteri, spazi per il pianto, commemorazioni, feste, ricordi.

Come Sipsiol, pensiamo che il ruolo della psicologia online in questo mondo fatto di negazione e resistenza, ma anche di crescita e sviluppo, è quello di portare l’educazione alla morte tra i “banchi del virtuale”. I percorsi di sostegno per il lutto, le esperienze di recupero del ricordo traumatico, la costruzione di un legame e di una relazione nuova col defunto per giungere finalmente alla crescita post traumatica che trasforma il trauma della perdita in una possibilità, in una nuova opportunità di miglioramento.

Nel webinar abbiamo esplorato questi spazi e abbiamo ragionato su come tutti questi mondi, forse, servono soltanto a creare l’illusione che la finitudine della carne e della corporeità possano trascendere il sentire e riversarsi in un contenitore fatto di codici che rendono immortali per scavalcare l’esistere e il finire.

Dott. Emanuele M. Cerone

 

Bibliografia essenziale

  • Freud S., Psicoanalisi della società moderna, 2018, Newton Compton editori
  • Freud S., L’interpretazione dei sogni, 2011, Einaudi
  • Freud S., Totem e tabù e altri saggi di antropologia, 2016, Newton Compton editori
  • De Martino E., Morte e Pianto Rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria, 2021, Einaudi
  • Testoni I., L’ultima nascita. 2015, Bollati Boringhieri
  • Testoni I., Il grande libro della morte. Miti e riti dalla preistoria ai cyborg. 2021, Il saggiatore
  • Sisto D., La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell’epoca della cultura digitale. 2018, Bollati Boringhieri
  • Sisto D., Ricordati di me. La rivoluzione digitale tra memoria e oblio. 2020, Bollati Boringhieri.
  • Tedeschi e Calloum,
  • Levine P. A., Trauma e memoria. Una guida pratica per capire ed elaborare i ricordi traumatici. 2018, Astrolabio Ubaldini

Sitografia essenziale

 

Note

[1] Freud S., Psicoanalisi della società moderna

[2] Ines testoni

[3] I vestiti nuovi dell'imperatore è una fiaba danese scritta da Hans Christian Andersen e pubblicata per la prima volta nel 1837

[4] Ines Testoni

[5] https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2019/01/Ines-Testoni-Leducazione-alla-morte-093fbd00-bdaf-44c4-b80e-7691febd6fb5.html

[6] http://www.eticapubblica.it/wp-content/uploads/2018/07/Sisto.pdf

 

 

 

 

 

 

Seguici sui Social

Cerca

Iscriviti gratuitamente alla NewsLetter

Accetto la Privacy policy